Il Fenomeno dell'Italian sounding
Il cosiddetto Italian sounding è un fenomeno che consiste nell’imitazione delle eccellenze enogastronomiche del Made in Italy. In particolare si tratta di una distorsione e di una falsa riproduzione che sfrutta immagini, abbinamenti cromatici, riferimenti al nostro Paese, emulazione di brand con lo scopo di promuovere beni che non hanno nulla a che fare con l’autenticità dei prodotti italiani.
L’obiettivo principale di aziende che producono beni italian sounding o dal packaging che richiama la cultura gastronomica italiana si palesa, intuitivamente, nello sfruttare il livello di reputazione e l’alto grado di attrazione di cui il made in Italy gode a livello mondiale a fini commerciali.
È tuttavia opportuno precisare che quando si parla di Italian sounding, questo non è sinonimo di contraffazione. Quest’ultima subentra principalmente in caso di illeciti riguardanti la violazione dei marchi registrati, dei loghi dei brand, delle denominazioni di origine. E mentre la contraffazione è perseguibile legalmente, ciò non è vero per i prodotti italian sounding che sfruttano il richiamo al made in Italy senza tuttavia nessun legame con esso.

Quanto vale L'Italian Sounding?
Il fenomeno del fake Made in Italy è diffuso maggiormente nei mercati occidentali. Quelli di Stati Uniti e Canada nel nord America, i paesi appartenenti all’UE, Australia e paesi dell’America Latina.
A farne le conseguenze sono naturalmente i nostri produttori ed aziende nazionali che si trovano a dover concorrere con competitors internazionali che adottano strategie di prezzo al ribasso. Ne subiscono le conseguenze anche i consumatori che, raggiunti da un tipo di informazione fuorviante, giungono ad acquistare in molti casi prodotti di qualità inferiore.
Il valore dell’Italian sounding si aggira intorno alla cifra di 100 miliardi di euro e non sembra purtroppo avere una tendenza in calo. L’incentivo a produrre beni che richiamano l’italianità, ma di cui non ne hanno traccia, deriva dal vantaggio competitivo di chi sfrutta questo fattore, producendo a prezzi più bassi rispetto alle aziende concorrenti italiane, ma collocando i prodotti su fasce di prezzo superiori.
Come contrastare il fenomeno?
Il fenomeno dell’italian sounding acquista proporzioni enormi soprattutto in specifici settori dell’agroalimentare dove l’alta domanda e i crescenti consumi, uniti alla difficoltà delle aziende italiane di stare al passo con la richiesta estera, si traducono in porzioni di mercato molto appetibili per le riproduzioni low cost.
Il fake made in Italy prolifera quindi nei settori caseario, con tutta una vasta gamma di formaggi i cui nomi, loghi, packaging richiamano all’Italia; i settori delle conserve, salumi fino all’olio e alla pasta. In molti dei casi citati è l’italian sounding a farla da padrone in termini di vendite e produzione, con il made in Italy relegato ad una posizione di minoranza.
La tracciabilità risulta essere sicuramente uno strumento utile a contrastare le imitazioni a basso costo dei prodotti italiani. E le innovazioni tecnologiche si rivelano fondamentali per supportare concretamente un sistema di tracciabilità che possa garantire il percorso di un prodotto all’interno di tutta la filiera produttiva. Un progetto pilota promosso dal Mise ed intrapreso nel 2019, ha sperimentato l’introduzione della tecnologia della blockchain, con lo scopo di registrare e convalidare in modo trasparente dati ed informazioni lungo tutto il processo produttivo. (Se vuoi saperne di più sul tema blockchain leggi la nostra pillola qui).
Si tratta di una tecnologia che, se adottata su larga scala, potrà concretamente mitigare il fenomeno dell’Italian sounding ed offrire una maggiore trasparenza a favore delle aziende più virtuose. Consentirà al consumatore, a livello mondiale, di ottenere maggiori informazioni, verificare l’autenticità delle indicazioni di origine e dunque effettuare acquisti più consapevoli.
”Grazie per l'attenzione
Massimiliano NicolosiExport manager | Bucci srl