Ultimi aggiornamenti sul mercato dell’olio di semi.
Previsioni per la prossima campagna
Le ampie produzioni mondiali di oli vegetali previste per la campagna 2022/23 hanno creato le condizioni per una flessione degli stessi e, ad oggi, si stima un ulteriore potenziale ribassista per le quotazioni future.
Le previsioni degli analisti indicano un aumento delle produzioni globali di semi oleosi e, consequenzialmente, un incremento degli stocks di riporto per l’intera filiera semi, olio e farina per la campagna 2022/23.
Guardando al dato numerico: l’analista di Oil World stima che la produzione mondiale dei semi oleosi possa aumentare di 34 milioni di tonnellate e che le giacenze finali di riporto (prossima campagna 2022/2023) crescano conseguentemente di 10 milioni di tonnellate.
Da considerare che l’aumento più significativo sarà rappresentato dalla produzione dell’olio di semi di soia e di colza.
Tra gli oli vegetali che si sono maggiormente deprezzati, il principale è stato l’olio di palma; le altre tipologie a seguire. In questo caso, la discesa è stata accentuata dalle tasse imposte sull’export e il consequenziale accumularsi degli stoccaggi, soprattutto in Indonesia a causa di una politica statale che ne limitava l’esportazione.
Con riferimento all’olio di girasole, l’attesa di un’ottima produzione globale metterà le quotazioni sotto pressione sui mercati mondiali (salvo l’aggravarsi della situazione di guerra tra Russia e Ucraina). È possibile che l’olio di girasole, per riguadagnare le quote di mercato perdute nei mesi scorsi, possa essere venduto a sconto rispetto a olio di soia e olio di colza. A tal proposito, da notare che quest’ultimo è già sceso in modo significativo nell’ultimo periodo.
Attualmente, numerose incertezze potrebbero impattare i fondamentali della domanda e dell’offerta globale e, quindi, le quotazioni; una di queste incognite è rappresentata sicuramente dalle condizioni metereologiche in Sud America e dall’evolversi del fenomeno atmosferico noto con il nome di “La Nina”, che sta riducendo le precipitazioni e l’umidità, causando problemi alla produzione in Argentina e in Brasile.
Un’altra situazione che genera seria instabilità, come già accennato, è l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina: se dovesse aggravarsi e intensificarsi, potrebbe incidere negativamente sulle spedizioni nel Mar Nero. L’attuale “corridoio umanitario” di export garantito da un accordo tra Ucraina, Russia, Turchia e ONU, verrà prorogato dopo la data di scadenza?
Oltre agli interrogativi elencati, è necessario tenere presente gli sviluppi legati sul fronte energia, e quindi ai prezzi di petrolio e gas: i costi del petrolio greggio sono diminuiti durante questo fine settimana, ma quelli dell’energia relativamente alti nei mesi a venire limiterebbero il potenziale di rintracciamento verso il basso degli oli vegetali.
Nota sull’olio di colza: dalle scorse settimane i prezzi hanno continuato a diminuire, sì per la debolezza a livello globale degli oli vegetali, ma soprattutto a seguito di un recupero delle produzioni mondiali di seme di colza e, ancor più significativamente, di seme di canola in Canada, dove condizioni meteorologiche per lo più favorevoli offrono prospettive di raccolto per 19.90 milioni di tonnellate (rispetto ad una campagna precedente si 13.76 mln di tonnellate).
A livello mondiale, la produzione di seme di colza e di canola insieme ammonta a 80.64 mil. tonnellate, contro le 73.13 mln. tonn. della campagna precedente).
A seguito dell’aumento di produzioni e offerta, i prezzi dell’olio di colza sono calati abbondantemente nelle ultime settimane. Quest’ultimo fine settimana, a seguito della certificazione dell’ingresso in recessione di molti Paesi, si è registrato un crollo sia dei valori azionari che delle commodities.
Per quanto riguarda il settore di nostro interesse, l’olio di soia è sceso di 243 punti sul mercato CME di Chicago, e stamani in apertura il telematico scende di 100 punti.
Venerdì 23/09 l’olio di palma in Kuala Lumpur ha chiuso con una flessione di 87 punti; questa mattina, a metà sessione, segna un -247 punti.
Il petrolio Brent scende a 85.37 (venerdì segnava 86.15).