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Una buona notizia per le esportazioni italiane è arrivata lo scorso 14 giugno. Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, insieme alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen sono giunti ad un accordo ed hanno firmato, a Bruxelles, la sospensione dei dazi tra USA ed Unione Europea per una durata di 5 anni.

Un 25% di dazi aggiuntivi erano, infatti, stati imposti alle esportazioni provenienti dall’UE tra ottobre 2019 e febbraio 2021 ed avevano colpito alcuni dei migliori prodotti ed eccellenze made in Italy, tra cui formaggi e salumi.

Una prima sospensione molto limitata temporalmente era già giunta il 5 marzo scorso. La Commissione Europea aveva, infatti, raggiunto un’intesa con il governo americano e aveva annunciato la fine, per 4 mesi, delle tariffe aggiuntive, causate dalla controversia Airbus-Boeing sugli aiuti pubblici.

Quello lattiero caseario ne era stato il settore più colpito dai dazi voluti dall’amministrazione Trump. L’arrivo, poi, della pandemia aveva creato una combinazione di fattori negativi che ha portato ad una perdita e ad un crollo delle vendite in territorio americano. Le stime hanno confermato una perdita in termini di valore di circa il 20% rispetto al 2019.

All’indomani dell’ufficializzazione del nuovo accordo tra USA e UE, tutte le associazioni di categoria hanno salutato con favore ed ottimismo la nuova sospensione delle tariffe aggiuntive per i prossimi 5 anni.

Per molti settori merceologici, gli USA si configurano come il primo mercato di sbocco extra-UE per le esportazioni italiane. La fine dei dazi aggiuntivi non può che rappresentare, quindi, uno stimolo per il ritorno a livelli di export quantomeno pre-crisi. L’obiettivo è, infatti, quello di tornare nel prossimo futuro ad eguagliare, in termini di volumi, le esportazioni del 2019, cercando di recuperare le quote di mercato che sono state perse durante il 2020.

Massimiliano NicolosiExport Manager | Bucci srl
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